Il Tracciato
La bealera Cossola
Nella pagina è descritto l'ultimo tracciato della bealera Cossola, dedotto dall'osservazione sul campo e dalle fonti indicate in nota. (1) Gli alvei all'interno della città sono stati tralasciati poichè oggi, completamente coperti ed integrati nel sistema fognario, hanno perso le caratteristiche dei canali e delle bealere considerati da questo sito.
La bealera è ancora parzialmente attiva: il primo tratto alimenta la centrale idroelettrica nel Parco agronaturale di Collegno, mentre la restante parte, che costituisce la Cossola propriamente detta secondo il tracciato storico e le competenze d’acqua del riparto Pernigotti, raggiunge i confini di Torino. Dopo aver rifornito per decenni la rete fognaria, oggi
Le misure della Cossola
si scarica, presumibilmente, nella Dora poco prima dello sbarramento della Pellerina attraverso l'alveo della bealera Putea-canale, pur conservando qualche funzione irrigua marginale a monte.
Presa della bealera Cossola.
In evidenza la traversa posta ai piedi della rocca del castelo di Collegno. Sulla sinistra (in basso) le costruzioni dell'ex cotonificio Rolla e il settecentesco setificio del conte Provana, nell'immagine ancora in corso di restauro.
Fonte: Bing Maps
Traversa della bealera Cossola.
Le opere di presa attuali della bealera ricalcano quelle del passato. La traversa che sbarra obliquamente il fiume è posta ai piedi della scarpata del Castello di Collegno è lunga 62 m, è alta 1 m ed ha sagoma di superficie a scivolo; dotata di sghiaiatore, è costruita in muratura di calcestruzzo e fondata su pali in legno che si incastrano nel letto roccioso della Dora appoggiandosi alle sponde. La bocca del canale è sulla destra della traversa, ha luce libera di m 2,85
ed è protetta da una paratoia verticale a comandomanuale installata in un piccolo locale di manovra adiacente; essa è difesa a monte da un muro di sostegno sulla sponda destra della Dora lungo 25 m circa e di notevole profondità, dato il corso molto incassato del fiume. (2) L’acqua viene immessa nella galleria di 460 m scavata nel costone roccioso in in seguito per proteggere l'alveo dagli smottamenti. Nella volta in mattoni sono ancora visibili le aperture diaerazione che hanno dato alla bealera l'appellativo di "bealera dei Gatti". Al cavo sotterraneo segue un tratto in trincea di 16 m e quindi una seconda galleria di 68 m sotto il ponte di via Sebusto. All’uscita si incontra il primo scaricatore del canale per il controllo della portata regolato da due coppie di paratoie intervallate da uno sfioratore, che a causa della mancanza di spazio non è stato possibile collocare, come d'uso, vicino alla bocca di presa.
Il canale prosegue scoperto mantenendosi prossimo alla Dora. In questo tratto le sponde sono in mattoni ed intonacate, il fondo in calcestruzzo; la sezione è trapezoidale e misura 3 m alla base e poco meno di 4 m alla sommità, per 2,20 m di altezza. A circa 1.100 m dalla presa è posto il secondo scaricatore, regolato da una coppia di paratoie affiancate che versano nel fiume con salto di 4 m. L'alveo piega poi verso sudest ed in prossimità della centrale idroelettrica allarga sensibilmente la sezione fino a formarne il bacino di carico. Il tratto al servizio dell'impianto è lungo circa 2.050 m e la portata massima, adeguata alle necessità della produzione idroelettrica, ammonta a ben 10,7 mc/s.
Tratto scoperto tra quelli in galleria.
Il canale Cossola scorre per un lungo tratto parallelo alla Dora, fino a raggiungere la centrale idroelettrica. La sua portata è notevole, ed il fondo e le sponde rivestiti di calcestruzzo. La bealera formalmente ha origine solo dal bacino di carico dell'impianto. Essa tuttavia non irriga i campi circostanti, serviti invece dalla bealera Putea-canale e, allontanandosi dal fiume, raggiunge i confini torinesi.
(cliccare sulle immagini della galleria per visualizzarle)
Alla destra del bacino di carico della centrale idroelettrica sono collocate le nuove strutture di presa della bealera Cossola. L'afflusso è regolato da una coppia di paratoie mobili precedute da un breve imbocco. Disposta ad angolo retto, sulla sinistra, si trova una seconda coppia di saracinesche che controllano lo scaricatore, il quale defluisce parallelo al bacino di carico della centrale, raccogliendone le eventuali eccedenze d'acqua che vi cadono per sfioramento.
In prossimità della centrale idroelettrica il canale si allarga for-mandone il bacino di carico. Sulla destra è visibile il nuovo imboc-co della Cossola, il cui scaricatore costeggia il bacino di carico ed alla occorrenza ne riceve l'eccesso d'acqua. Esso ha sostituito il terzo scaricatore della bea-lera che qui in prece-denza si riversava nella Dora.
Fonte: Google Earth
Imbocco della bealera Cossola
(cliccare sulle immagini per visusalizzare la galleria)
Imbocco della bealera Cossola
La bealera continua su fondo naturale con piedritti in mattoni e pietrame rivestiti in muratura per circa 40 m; segue un salto di 1,60 m con pozzetto profondo 40 cm che costituisce il modellatore a stramazzo per la misura della portata. Il canale si dirige quindi verso Torino avvicinandosi di nuovo alla Dora lungo una trincea sempre più profonda. A circa 400 m dalla bocca di presa inizia il terzo tratto in galleria di 144 m scavato nella dura roccia (puddinga) del costone che scende a picco sulla Dora. Uscita nuovamente allo scoperto taglia la grande ansa disegnata dal fiume e, allontanansdosi definitivamente da esso, continua per circa un chilometro e mezzo con disegno sinuoso attraverso l'ampio ripiano coltivato. Si avvicina così alla bealera Putea-Canale fino a portarsi parallela ad essa, pur rimanendo sempre su un piano di scorrimento poiù basso. In prossimità dei capannoni del Campo di volo la Cossola è scavalcata dal ponte-canale del fosso della Putea che va verso le basse di Dora e prende dalla omonima cascina il nome di bealera Mineur.
La bealera Cossola nel parco agronaturale di Collegno
A circa 4.200 di distanza dalla presa la bealera tocca strada della Berlia ed entra nel territorio di Torino. Qui le sue acque - abbandonato da tempo il vecchio alveo che correndo sul bordo del ciglione di Parella raggiungeva il canalone fognario di corso Bernardino Telesio, tagliando le vie P. Cossa, Bellardi ed Invorio (3) - si riversano nella Dora nel bacino antistante la diga della Pellerina utilizzando lo scaricatore che all'altezza del numero civico 112 di via Pietro Cossa confluisce nel canale bianco di via Servais insieme a parte della bealera Putea-canale. (4)
La bealera Cossola (linea rosa) confluisce oggi nel bacino di carico della diga della Pellerina tramite lo scaricatore della bealera Putea-canale. Nella foto lo sbocco del canale ancora asciutto, poco prima dell'inizio della stagione irrigua.
Tracce della bealera Cossola nel paesaggio urbano
Le tracce lasciate dai rami della bealera nel moderno disegno della città sono moltissime, anche se il più delle volte sono rilevabili solo attraverso il confronto con la cartografia storica. In taluni casi però la continutà tra il sedime di un vecchio alveo e quello stradale di oggi oppure la dispozizione dei fabbricati e dei confini delle proprietà all'interno di un isolato rendono ben visibili i segni dei tracciati di un tempo.
L'alveo della bealera dismesso da tempo è riconoscibile, ad esempio, nel perimetro delimitato dalle vie Musso Ferraris, Servais e Pietro Cossa nel quartiere Parella.
Fonte: Google Earth
1. via Musso Ferraris 0/E
2. via Pietro Cossa 133
Il ramo Giorsa in S. Paolo, in via Caraglio int. 137, quasi allo sbocco in c.so Rosselli. Si noti che la svolta ad angolo retto del canale è riportata anche dalle planimetrie storiche.
Il ramo Giorsa nell'isolato delimitato da c.so Sebastopoli e dalle vie Bistagno, Benvagienna e Gorizia. Qui il tracciato è intuibilile con la forografia aerea ma non sul territorio.
Ultime articolazioni urbane della bealera Cossola
I disegni più recenti dei tracciati torinesi della bealera Cossola sono quelli redatti da S.I.B.I.- Regione Piemonte e risalgono, almeno nominalmente, al 2010. Di essi, ovviamente, non esistono tracce visibili in superficie in quanto del tutto integrati nella struttura fognaria sotterranea.
Fonte: S.I.B.I.- Regione Piemonte, mappa del comprensorio irriguo
Bassa valle di Susa e Bassa valle Sangone - 2010 - (Particolare)
Ultimo aggiornamento della pagina 27/10/2021
NOTE
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Informazioni e dati tecnici relativi a questa pagina sono ricavati da:
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Città di Torino, Divisione Ambiente e Mobilità, Settore Ponti e Vie d’Acqua, Bealere e canali industriali della città di Torino. Relazione descrittiva. Torino, 2003
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Provincia di Torino, Determinazione del Dirigente del Servizio Valutazione Impatto Ambientale e Pianificazione e Gestione Attivita' Estrattive (n° 39-178374/2001), 09-08-2001
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Giunta Provinciale di Torino, Centrale idroelettrica Collegno Salto 3" Comune di Collegno. Proprnente: Soluzioni Tecniche Energetiche S.p.A. - Procedura di V.I.A. ai sensi dell'art. 12 L.R. 40/98, Vervale n° 11, 08-03-2005
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La perizia allegata agli atti di cessione della bealera dal Consorzio della Cossola alla città di Torino così descrive le opere di presa: “La diga sulla Dora per la derivazione del canale Cssola nel territorio di Collegno è costituita da una gettata di calcestruzzo, rivestita di muratura di pietrame. Ha pianta curvilinea della lunghezza media di circa m. 55, della larghezza di m. 8,50 e dell'altezza di m. 210 sul fondo. E’ incastrata con apposito incasso di mc 567, sul fondo roccioso del torrente ed appoggiata alle sue sponde, sistemate con muri. Il volume di calcestruzzo è di mc 1.767 comprese le fondazioni e quelle del rivestimento in prismi di pietra di mc 140". Cfr. ASCT, Atti Notarili, 1933, vol. 105
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In Torino il tracciato della balera proseguiva “per corso Telesio sino al corso Francia attraversato con sifone (scaricato con una paratoia nel canale bianco del corso). All' uscita di questo, al civico 2 di corso Brunelleschi, davanti alla Banca di Roma, è presente una paratoia collegata alla condotta forzata di corso Peschiera non più utilizzata da diverso tempo. La bealera ora prosegue per il corso Brunelleschi sino a raggiungere il corso Adriatico dove è scaricata nel collettore bianco a sud del parco Ruffini. Il lungo tratto di Corso Telesio e Brunelleschi fu coperto dalla Città all' indomani del suo acquisto (1934/35). Oltre la ferrovia Torino-Modane, attraversata con sifone, la bealera funziona solo da canale bianco; come funziona solo da canale bianco l'ex braccio del Gesù Bambino, che aveva inizio a monte del sifone in corso Adriatico e che raggiungeva le zone San Paolo e Crocetta, prima di gettarsi nel collettore di corso Bramante. Altri scarichi in fognatura sono in corso Siracusa all'altezza del n° civico 46 e in corso Giovanni Agnelli all'altezza dello Sporting Club sul controviale est. In Torino la bealera si mescola ai collettori bianchi della fognatura e sbuca con due scarichi nel fiume Po al Valentino, attraverso i corsi Sebastopoli, Spezia e le vie Passo Buole e Ventimiglia, all'altezza del Palazzo a Vela. Nel tratto a monte della ferrovia di Modane essa aveva unicamente funzioni irrigue e gli utenti sono attualmente solo due di cui uno gratuito e situati entrambi in periferia a monte di via Pietro Cossa.” Cfr: Città di Torino, Divisione Ambiente e Mobilità, Settore Ponti e Vie d’Acqua, Bealere e canali industriali della città di Torino. Relazione descrittiva. Torino, 2003, p.7
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Cfr: Città di Torino, Divisione Ambiente e Mobilità, Settore Ponti e Vie d’Acqua, Bealere e canali industriali, cit. e la rielaborazione eseguita dalla SMAT sulla carta della Città di Torino: Carta delle bealere e dei canali cittadini.