Sito di storia idraulica e protostoria industriale

Canali e bealere a Torino (1911).
L'immagine, per semplicità, mostra soltanto le canalizzazioni che in quell’epoca attraversavano la città — già allora in gran parte coperte — tralasciando le numerose presenti nelle aree periferiche ancora agricole. Ha quindi un valore puramente indicativo e intende offrire un’idea dell’estensione raggiunta dalla rete idraulica torinese.
Elaborazione su base: Città di Torino, Corpi delle guardie e dei pompieri, Dimostrazione grafica e descrizione delle bealere esistenti ne territorio di Torino. Zona urbana. Compilato dal Comandante i Corpi delle guardie e dei pompieri municipali, coadiuvato da graduati, Vassallo, Torino 1911
GEOSTORIA
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Il quadro naturale
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Il quadro storico
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L'acquedotto romano e il canale del Giardino ducale
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Per motivi tecnici, le mappe e le tabelle di alcune pagine non sono attualmente disponibili, ma verranno ripristinate al più presto.
«In Piemonte il nome bealera indica un corso d’acqua, generalmente artificiale, regolarizzato dall'uomo e adoperato per l'irrigazione dei campi; per usi igienici della città (apporto d'acqua per la pulizia della stessa, per le fognature); per fornire forza motrice a mulini, segherie, fucine; per inondare i fossati delle fortificazioni».
(Augusto Cavallari Murat,
"Forma urbana e architettura nella Torino Barocca")
Per secoli Torino si usufruì di un’articolata rete d’acque, che accompagnò lo sviluppo e le trasformazioni del territorio sino all’alba del XX secolo, quando fu rapidamente soppiantata dai mutamenti tecnologici e dal venir meno delle necessità che l’avevano generata. Delle antiche canalizzazioni sopravvivono in parte solo i tratti ancora utili all’irrigazione, mentre in città non restano che labili tracce, un ricordo sbiadito, e talvolta neppure quello.
Lungo i canali si collocano le esperienze più antiche dell’industrializzazione torinese. Sulle principali realtà produttive — le fabbriche d’armi governative e gli opifici municipali — la storiografia ha già ampiamente insistito; molto meno, invece, su quanti si lanciarono in iniziative spesso effimere, affrontando rischi e perdite ingenti, scomparendo poi senza lasciar traccia, o quasi, della loro intraprendenza.
La storia di una città contiene infinite storie: a quella dei canali e delle bealere, degli opifici e degli imprenditori della protoindustria torinese queste pagine intendono rendere omaggio e testimonianza.
Il sito prende in esame le canalizzazioni interne al perimetro urbano, a partire dal gran canale dei mulini e dalle derivazioni del circondario che attingevano — ed in parte ancora attingono — le loro acque dalla Dora Riparia. A queste si aggiungono il canale Ceronda, estratto dal torrente omonimo, e il canale Michelotti, il solo derivato dal Po.
Queste pagine, inoltre, vogliono essere uno strumento di comunicazione innovativo, che sfrutta le possibilità offerte dalla rete e dall’editoria digitale. Non un progetto chiuso, ma un’opera in continuo aggiornamento, che si amplia e si affina nel tempo. I risultati raggiunti finora sono incoraggianti e mostrano come questo approccio possa davvero aprire nuove prospettive alla ricerca e alla divulgazione.
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LE CENTRALI IDROELETRICHE
Cronache della protoindustria torinese
Approfondimenti su alcune iniziative delle prime fasi manifatturiere
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02-10-2025: Aggiornamento circa le origini dela famiglia Lanza
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- 03-03-2023: Nuova pagina dedicata alle questioni idrauliche di Augusta Taurinorum
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In cantiere
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Cartiere a porta Palazzo.
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L'acquedotto del duca Emanuele Filiberto e il canale del giardino del palazzo ducale.
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La bealera di Collegno
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«Merita gran compassione il tenue intelletto di coloro che pensano di sfar la storia disfacendo i monumenti o alterandoli»
Luigi Cibrario
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